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L'importanza dei gradi di purezza
Sterilità: | Per definizione, i prodotti sterili non contengono alcun organismo vivente sulla loro superficie. Il grado di sterilità viene definito come la probabilità residua della presenza di contaminazione, che viene espressa in SAL (livello di sicurezza di sterilità). Thus, un valore SAL di 10-6 indica pertanto la presenza di un elemento non sterile su 106 (1.000.000) elementi sterili. I prodotti sterili sono necessari laddove la presenza di germi può avere effetti negativi: per esempio, per prevenire la contaminazione di campioni sensibili o evitare dei risultati non corretti nei test microbiologici, una contaminazione delle colture cellulari, ecc. |
Privo di pirogeni (endotossine): | Sostanze termostabili (glicoproteine), presenti nella membrana esterna dei batteri e di altri microorganismi, che provocano febbre nell'uomo e che compromettono la crescita delle colture cellulari. L'assenza di pirogeni esclude il rischio contaminazioni da endotossine nella produzione di medicinali, nelle colture cellulari e nei laboratori medici. |
Assenza di DNA batterico (E. coli): | Il DNA è presente nelle cellule di ogni organismo vivente e ne contiene tutte le informazioni genetiche. L'elevata sensibilità della tecnica PCR è in grado di rilevare anche singole molecole. La presenza di DNA potrebbe quindi comportare risultati falsamente positivi per diverse applicazioni che lo riguardano. Nota: l'autoclavaggio non rimuove le tracce di DNA. |
Assenza di DNA umano: | Per eliminare questa potenziale sorgente di contaminazione, i prodotti monouso vengono testati per rilevare la presenza di DNA umano. Nel test, anche una singola cellula umana (ad es., un minuscolo frammento di cute) sarebbe rilevata. Per evitare delle contaminazioni, il processo produttivo è praticamente completamente automatizzato ed è controllato da personale in tenuta di protezione. La contaminazione con DNA umano potrebbe quindi comportare risultati falsamente positivi soprattutto nell'analisi del DNA umano. Si tratta di un aspetto particolarmente critico nei campi della diagnostica e della medicina legale. |
Assenza di DNasi: | Le DNAsi sono enzimi che degradano il DNA. La contaminazione da DNAsi può influire sull'analisi del DNA. |
Assenza di RNasi: | Le RNasi sono enzimi che degradano l'RNA. Questi enzimi sono molto resistenti e non possono essere di conseguenza rimossi dai prodotto monouso. (Sono persino resistenti all'autoclavaggio e all'irradiazione.) L'RNA è molto sensibile e può essere distrutto molto rapidamente dalle RNasi, perciò i prodotti privi di RNasi sono indispensabili per la biologia molecolare. |
Assenza di ATP: | L'ATP è contenuta in tutte le cellule viventi; la sua presenza pertanto indica contaminazione biologica. Il test per il rilevamento quantitativo e qualitativo dell'ATP è una procedura già integrata nel controllo dell'igiene, ad es., dell'industria farmaceutica. Con questo tipo di test molto sensibile, i prodotti da laboratorio non privi di ATP verrebbero subito rilevati. |
Assenza di inibitori della PCR: | La PCR, la replicazione del DNA, è diventata una delle metodiche più importanti della biologia molecolare ed è comunemente utilizzata nella ricerca biologica di base, nella medicina diagnostica, nelle analisi genetiche e nelle analisi sulla qualità. Esistono però sostanze (inibitori) che potrebbero ostacolare notevolmente questa reazione PCR. Ci deve essere quindi la prova assoluta che i prodotti da laboratorio siano privi di inibitori della PCR. È fondamentale che i prodotti monouso utilizzati per le reazioni PCR siano privi d'impurità che potrebbero contrastare la PCR. Questo è particolarmente importante in caso di amplificazione di microquantità di sostanze genetiche e in caso di PCR quantitative. |
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